Autore: Giovanni Di Iacovo
“La sua memoria si placa. Fino al prossimo plenilunio, nessuno turberà il professore né il carnefice senza naso di Hestas”.
– Davvero un bel libro. Davvero. Meglio averlo letto tardi che mai.
Così Victor chiude con enfasi quasi marziale l’ultima pagina de “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov.
Tutto il resto della stanza è solo fumo e dipinti di gatti.
Gatti spaventosi e terribili.
Gatti che sembrano conoscere verità che l’uomo ancora ignora.
Gatti, solo gatti.
Victor nel tempo libero amava dipingere.
Dipingeva sempre e solo gatti.
Gatti fiabeschi e inquietanti.
Gatti che conoscono verità che all’uomo sono precluse.
Gatti a volte troppo grandi per essere gatti, o con sguardi troppo maligni per essere creature di Dio [...].
Giovanni Di Iacovo(Pescara, 1978), definito dalla critica “figlio illegittimo di Palahniuk e Ballard”, è autore di racconti e romanzi tra cui Sognando una cicatrice (Castelvecchi, 2000), Sushi Bar Sarajevo (Palomar, 2007), Biancaneve e i sette operai Thyssenkrupp (Neo, 2008) e Tutti i poveri devono morire (Castelvecchi, 2010). Alcuni suoi testi sono stati messi in scena in Viaggio nelle Metropolis con Stefano Benni e David Riondino e tradotti in diverse lingue. Vincitore di numerosi premi tra cui la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Sarajevo, 2001) e il Premio Teramo (2006), Di Iacovo dirige da undici anni il Festival Adriatico delle Letterature e svolge attività di ricerca in Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università di Pescara.