Un cono, quello grande

Autore: Paolo Di Vincenzo

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Le gelaterie, poi, non erano come quelle di oggi. Intanto non ce n’erano così tante, praticamente una in ogni strada, e forse anche per questo l’ingresso in uno di questi paradisi era un avvenimento da ricordare per settimane. Ce ne erano poche, di gelaterie, nella Pescara degli anni Sessanta. Quella alla Pineta era una delle migliori ed entrare lì era già una festa. I gusti erano pochi e semplici: cioccolata, crema, nocciola. E la panna non veniva dispensata da quei magici macchinari che ci sono oggi perfino ai negozi di mobili. “Andiamo a prendere il gelato?” non era un invito, era una promessa di una avventura che cominciava da casa, cresceva con l’attesa durante il cammino, a piedi, ché le macchine si usavano per scopi più seri, e si risolveva nella magnifica sensazione di gusto nel momento in cui, finalmente, poteva mettere le mani su quel cono, grande. Che poi di gelato, vero, non ce ne fosse per niente per Faustino era un particolare di poco conto, già estasiato, com’era, da tutto il contorno di quella magica avventura.

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Paolo Di Vincenzo è nato a Pescara il 9 dicembre 1961. Nel 1985 si laurea in Musicologia al Dams di Bologna. Nel 1986 comincia a collaborare, come critico musicale, con "il Centro", il quotidiano dell’Abruzzo in cui è stato assunto nel 1990. Dopo qualche anno di cronaca è passato a Cultura & Spettacoli, redazione della quale è diventato caposervizio responsabile nel 1998, ruolo che ha conservato fino al 5 settembre 2011 quando si è licenziato. Ha scritto un giallo, “Il mistero dell’oro di Dongo”, recensito da testate nazionali e regionali, televisive, internet e cartacee. Il libro è stato tradotto anche in inglese. Ha tenuto la cattedra di Comunicazione e tecnica del giornalismo (12 cfu) nella facoltà di Scienze della comunicazione di Teramo. Anche sulla base delle sue lezioni universitarie ha realizzato un volume sulla professione dal titolo “Tecnica del giornalismo”. Entrambi i libri sono in vendita su Amazon.