Autore: Giulia Alberico
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Ho risparmiato su tutto e ogni due mesi, per anni, sono andata dalle parti di piazza Vittorio in una banca, per mandare dei soldi a mia madre. Avevo fatto bene i conti e se i poliziotti non mi avessero fermato, col 2010 avrei mandato soldi sufficienti per poter tornare in Sry Lanka, rivedere mia madre, le mie montagne, il tempio, le scimmie, i giardini. Quella estate del 2009 per me fu più dura e angosciante delle altre che l’avevano preceduta. Sapevo che il governo italiano stava per approvare una legge che riguardava la presenza di clandestini. Essere clandestino era un reato. Io ero clandestina, non avevo il permesso di soggiorno né era possibile mettermi in regola se non avessero riaperto la possibilità di regolarizzare i permessi di soggiorno. Vivevo con la paura addosso di essere fermata da un poliziotto per il controllo dei documenti. Ho 32 anni ma ne mostro dieci di meno. Sono sempre stata molto magra ma nel 2009 lo ero diventata di più, perché mi ero ammalata di paura e di nostalgia. Piangevo spesso e avevo sempre mal di testa. Mia madre, che sento tutti i giorni per telefono, mi aveva mandato per mezzo di un parente che rientrava in Italia, un olio indiano che strofinavo sulle tempie la sera e mi pareva mi facesse sentire meglio.
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Giulia Alberico è nata a San Vito Chietino (Chieti) e vive a Roma. Insegnante di Italiano e Storia negli Istituti Superiori, dal 2006 in pensione continua ad occuparsi di scuola, insegna come volontaria a giovani rifugiati politici. Resta convinta che la scuola sia un’assoluta priorità per un Paese democratico e che non esista alternativa all’istruzione. Per questo vive con sofferenza i danni arrecati alla scuola pubblica italiana dall’arroganza e ignoranza del governo degli ultimi anni. E’ autrice di Madrigale (Sellerio 1999) premio Arturo Loria 2000; Il gioco della sorte (Sellerio 2002); Il corpo gentile. Conversazione con Massimo Girotti (Sossella 2003); Come Sheherazade (Rizzoli 2004); Il vento caldo del Garbino (Mondadori 2007); I libri sono timidi (Filema 2007) premio Torre Petrosa 2008; Cuanta Pasion (Mondadori 2009). Ha pubblicato racconti per le antologie Il silenzio del falco (Aragno 2003); Sotto al ponte c’è tre conche (Orient Express 2005); Notizie di Aligi. Sei narratori abruzzesi (Carabba 2009).